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La storia di SAN CATALDO​

San Cataldo era anticamente chiamata "Casale Caliruni" (termine greco che significa "scorro bellamente") per la presenza del fiume Salito che l'attraversava.
Fin dai tempi antichi questo territorio era aggregato alla diocesi di Girgenti. Dopo il 1300 il casale assunse la denominazione di Baronia di fiume Salato che venne sussivisa in nove feudi. Tale baronia subì diversi passaggi e, alla fine, fu data ad Antonio Salomone il quale la donò alla figlia Violante che la portò in dote al marito Nicolò Lancellotto Galletti originario di Pisa. Sulle rovine del Casale Caliruni sorse il Comune di San Cataldo. Nicolò Galletti, figlio di Lancillotto fu il fondatore di San Cataldo. Il 18 luglio del 1607 Nicolò Galletti chiese a Filippo III, re di Sicilia, il permesso di Ius populandi e Ius edificandi. Il permesso arrivò dopo la morte di Nicolò e così fu concessa al figlio Vincenzo Galletti nel 1621 dal nuovo re Filippo IV re di Sicilia. Per la realizzazione del nuovo centro abitato si scelse un'area a ridosso delle vie di comunicazione, vicina a fonti d'acqua, provvista di materiale per la costruzione delle case e in prossimità ad un centro di antica fondazione. Al paese fu dato il nome San Cataldo, in onore del santo Vescovo di Taranto di cui era molto devoto il re. 
Dopo i moti del 1820 il territorio del comune si estendeva sempre di più e gli abitanti divennero sempre più numerosi. Con lo sviluppo del paese di San Cataldo, il Consiglio Comunale nel 1865 chiese al re che il Comune fosse dichiarato città.  Per l'occasione fu elaborato lo stemma rappresentante il nuovo rango del paese. La scelta ricadde su uno stemma di colore verde diviso orizzontalmente in due parti: in quella superiore c'è una croce greca d'oro, in quella inferiore c'è un mazzo di spighe ( simbolo di ricchezza e di abbondanza). L ostemma è sormontato dalla corona della città e dal manto di velluto color porpora annodato ai lati da cordoni d'oro.

 

Inizialmente San Cataldo era formata da casolari che erano situati attorno al palazzo del principe, poi si trasformò in villaggio, dopo in paese e adesso in una città.

Le prime abitazioni furono costruite in una collinetta denominata “quartiere Forca” situato su uno sperone roccioso dove c’erano anche delle grotte sottostanti.

Da leggende popolari si racconta che in prossimità del palazzo c’era anche una forca che serviva a scoraggiare i malviventi a compiere azioni illegali.

Il paese con il trascorrere del tempo cresceva in estensione e la popolazione aumentava.

La storia di San Cataldo raccontata dagli alunni della classe 4^ B

Oltre alla costruzione dei loro palazzi i principi che governavano San Cataldo, fecero costruire strade, piazze e altre opere pubbliche.

Le Chiese di San Cataldo - Classe 4^ B
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